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amicizia, amore, cate, dolore, fellicità, giovani, innamoramento, latini americani, liceo, me, ossessione, professori, ragazza, scoordinata, serenità, sport, vita
Sono una ragazza di 21 anni. Da poco ho scoperto la passione dei balli latino americani grazie a una signora cubana che mi da lezioni private tutti i giorni. Mi piace sapere che passi usare quando c’è la musica piuttosto che muovermi a caso come di solito faccio in discoteca. Del resto sono sempre stata poco costante negli sport. Intendiamoci, non sono una ragazza pigra, anzi..sono una specie di anguilla che tutti i professori infastiditi hanno sempre sgridato perché non riuscivo a stare ferma su una sedia per 5 ore continue in classe, ma, ahimè, sono piuttosto scoordinata. In qualsiasi sport che abbia provato (danza classica, ginnastica artistica, pallavolo, nuoto, pilates, step) l’insegnante m’individuava fin dalle prime lezioni come elemento debole del gruppo (fuori tempo, imbranata, poco flessibile,..). Ripeteva più volte a voce alta il mio nome (uno tra i pochi che si ricordava) per dirmi che facevo l’esercizio sbagliato, scuoteva la testa mentre mi guardava dallo specchio, etc. Le mie reazioni sono sempre state: cercare di provare, senza troppo sforzo, a migliorarmi e poi arrendermi presto per non causarmi troppe delusioni. Risultato: muscolatura esile, portamento a sacco di patate. Per fortuna questa insegnante che ho appena conosciuto è diversa: molto gentile, m’incoraggia e poichè sono sola, di certo non mi può confrontare con altre persone sminuendomi. Sono contenta perchè questo mi stimola a continuare.
L’amore
Per amore ho attraversato l’anno scorso un periodo nero. Sono sempre stata innamorata, innamorata al 100%, cioè capace di dare tutta me stessa ad un’altra persona, per cui ho sempre sofferto pene d’amore, ma fino a pochi mesi fa è stato diverso. Era terribile, soffocante il mio dolore. I miei pensieri imprigionati, la mia concentrazione su altri argomenti che non fossero LUI flebile. E. mi aveva come risucchiato un pezzo d’anima con il primo bacio. Da allora tutto cambiò. Le mie energie vennero assorbite da una crescente ossessione che provavo a controllare invano razionalmente. Altri ragazzi pronti a volermi bene e a tenermi compagnia non avevano chance, venivano scartati alla prima conversazione, al primo momento in cui cercavano di avvicinare la loro bocca alla mia. Io ero sua. In tutti i sensi: corpo, cuore, cervello, anima, stomaco, intestino, gambe, mani, capelli, labbra, occhi, orecchie. Sua. Ancora non me ne resi conto, ma il primo appuntamento mi segnò la vita. Furono le ore, passate in compagnia di una sola persona, più coinvolgenti, divertenti, sognanti della mia vita. I miei discorsi erano compresi, le mie affermazioni trovavano la giusta risposta.
Lui è una persona originale, con mille interessi e un modo di esprimersi pazzesco, un modo di camminare che mi fa girare la testa. Ma mi ha rovinato. In tutto. Ero brava a studiare, con una buona forza di volontà, un buon metodo. Ero spontanea, non mi preoccupavo di risultare ‘figa’, vamp o chic, di fare e dire solo cose ‘giuste’. Mi fidavo dei consigli delle mie amiche. Ero piuttosto sicura di me e avevo controllo sulla mia energia, ma mi perdetti, completamente disorientata in una foresta in cui su tutte le indicazioni c’era scritto il suo nome.
Il mio primo post l’ho dedicato all’amicizia perché l’amore sincero di pochi amici, ma buoni (anzi buonissimi,.. stupendi) mi salvò e recuperarono lentamente la vecchia Caterina fino a ridarle la forza di aprire gli occhi e guardare il mondo esterno, aldilà delle sue emozioni.